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lunedì 4 aprile 2016

PITTURE E COLORI NELLA PREISTORIA


L’uomo ha sempre cercato di dominare il colore e ne ha approfondito progressivamente la conoscenza e l’utilizzo; ma l’impatto suggestivo che le sostanze coloranti presenti in natura produssero per la prima volta agli occhi dei nostri antenati dovette essere sicuramente sconcertante.
32.000 anni fa l’uomo era già in grado non solo di miscelare sostanze coloranti in tavolozze variopinte, ma di produrre disegni artistici impregnati di un realismo e di una dinamicità che non avranno seguito fino all’avvento dell’arte greca classica.

Paleolitico medio e superiore
Le prime tracce di espressione artistica risalgono a circa 32000 anni fa.
Il patrimonio del corredo materiale della preistoria appare dapprima molto ridotto, per diventare progressivamente sempre più articolato con il comparire di utensili sempre più specializzati.

I colori del paleolitico superiore
I colori primitivi usati dall’uomo nella preistoria sono il rosso, il giallo, bianco ed il nero.
In altri termini possiamo parlare di terre d’ocra,limonite, ematite,calcare,gesso,marne, pirolusite e carbone.
Impossibile risalire con certezza ai leganti usati, appare ovvio come fossero sostanze provenienti dal mondo animale o vegetale come ancor oggi facciamo. Le crete, le argille, le marne bianche sono le ultime a comparire.

CARBONE
PIROLUSITE
Paleolitico superiore e mesolitico
La forma più elementare di pittura parietale preistorica è costituita dalle impronte di mani, ottenute premendo sulla parete rocciosa la mano immersa nel colore, o semplicemente tracciando il contorno con un dito intinto nel colore della della polvere minerale.
Le "impronte di mani"
Le impronte risultano effettuate con due diverse tecniche che hanno prodotto immagini positive ed immagini negative. Le positive sono state ottenute semplicemente premendo sulla parete il palmo della mano preventivamente imbrattato con polvere d’ocra.

Evoluzione del colore
Con l’evoluzione del segno e l’abbandono delle campiture piene e piatte per i primi tentativi di modellato, evolve anche l’uso del colore.

La grande dea
In epoche antichissime si sono sviluppate società matriarcali alla cui origine stava la venerazione della Grande Madre, una divinità femminile, personificazione di tutti gli esseri viventi e simbolo di fertilità. Queste statue sono facilmente identificabili per le caratteristiche sessuali fortemente accentuate: seni enormi, ventre e glutei esagerati, mentre le gambe e la testa rimangono solamente abbozzate.

Il gesso
L'impiego del gesso è antichissimo: non veniva usato solo per la stuccatura delle pareti, ma anche come fondo bianco per i più svariati substrati (legno, tele, ecc.).
Il suo grande uso dipende dal fatto che si ricava facilmente scaldando il gesso naturale a circa 130 °C, temperature che un qualsiasi fuoco è in grado di raggiungere.

GESSO



OCRE
Sembrano essere stati tra i primi pigmenti utilizzati dall’uomo, probabilmente come naturale estensione del più antico impiego cosmetico.
Le ocre sono una denominazione generica di varietà terrose colorate di minerali.
La varietà cromatica è notevole dall’ocra gialla (varietà di limonite), a quella rossa (varietà di ematite).
LIMONITE(OCRA GIALLA)
EMATITE (OCRA ROSSA)

Marne

Roccia sedimentaria molto diffusa, costituita dalla miscela inrapporti variabili di argilla e creta. I dipinti nella grotta di Rouffignac utilizzano tra gli altri questo materiale. È a tutt’oggi utilizzata per la fabbricazione di cementi (eventualmente con aggiunta di sostanze correttive).
MARNA


Neolitico
Nel Neolitico si assiste a una evoluzione delle tecniche nella lavorazione degli utensili fabbricati dall'uomo. Accanto alla conquista della tecnica si ha anche lo sviluppo di una prima forma di ricerca estetica che si esplicita nei primi intarsi e nella creazione di strumenti zoomorfi per le attività di sostentamento dell'uomo primitivo.
Nell'immagine sottostante Pitture nere e rosse sovraposte dalle grotte di Lascaux (Dordogna) in Francia.


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